Diritto & Internet

Francia: Google querelata per il suggerimento della parola "ebreo" nelle ricerche degli utenti

La funzione di Google che suggerisce le parole da digitare sulla barra delle ricerche è al centro di una nuova vicenda legale che ha coinvolto la compagnia, accusata questa volta di fomentare l’antisemitismo attraverso la creazione di un database di celebrità di fede ebraica.

L’organizzazione francese SOS Racisme, insieme all’Unione degli Studenti Ebrei di Francia, a J’accuse! – Azione internazionale per la giustizia (AIPJ), e al Movimento contro il razzismo e per l’Amicizia fra i Popoli, hanno esposto querela contro la compagnia di Mountain View per il suggerimento della parola “ebreo”, proposta agli utenti che si trovano a digitare il nome di alcuni personaggi noti, come il magnate Rupert Murdoch o la star della serie televisiva Mad Man Jon Hamm.

Secondo le associazioni, attraverso questo tipo di suggerimento Google víola la legge francese che vieta di creare liste basate sull’appartenenza etnica. A questo proposito, il legale di SOS Racisme ha dichiarato che attraverso la funzionalità di Google suggest, la compagnia americana ha di fatto creato il più ampio archivio di ebrei della storia. I querelanti chiedono quindi al giudice di ordinare a Google la cessazione dei suggerimenti relativi alla parola “ebreo” nelle diverse lingue.

Naturalmente, la funzionalità Google suggest è automatica, e, come si può leggere nella pagina dedicata al servizio, suggerisce le parole da cercare sulla base delle precedenti ricerche effettuate dagli utenti sul motore di ricerca. Tuttavia, la compagnia ha la possibilità di filtrare alcune parole e fare in modo che non compaiano. È il caso dei termini legati alla pornografia, alla violenza o all’incitamento all’odio. In passato, Google è stata costretta da giudici di varie nazionalità a cancellare anche alcuni suggerimenti accostati a nomi di privati cittadini coinvolti in scandali o crimini.

Non è la prima volta, infatti, che il servizio di suggerimento di Google causa alla compagnia dei problemi sul piano della legalità. I casi precedenti, tuttavia, erano originati da accuse di diffamazione derivate dal suggerimento di un termine negativo associato ai nomi dei querelanti. C’è quindi attesa per l’esito di un caso  che verte invece su un termine che individua l’appartenenza ad un gruppo etnico-religioso.

Giulia Giapponesi

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Prof. Avv. Giusella Finocchiaro
Curatrice Editoriale
Dott. Giulia Giapponesi

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