Diritto & Internet

Telecom Italia: indagine per truffa su sim card falsamente intestate

Telecom Italia risulta indagata dalla procura di Milano nell’ambito di un’inchiesta su una presunta truffa su false sim card. L’azienda sarebbe stata coinvolta sulla base del d.lgs. n.231 del 2001 sulla responsabilità penale degli enti derivante da illecito amministrativo.

I reati su cui sta indagando la procura sono associazione per delinquere, ricettazione e falso. Tra le 99 persone iscritte al registro degli indagati per irregolarità nella gestione delle sim card risultano 14 dipendenti Telecom, mentre i restanti sarebbero tutti rivenditori autorizzati Tim.

Stando a quanto ricostruito dalla procura, nel periodo tra il 2007 e il 2009 i dipendenti Telecom indagati avrebbero attivato milioni di schede telefoniche intestate a persone inesistenti al fine di ricevere maggiori incentivi, in quanto l’azienda erogava dei bonus ai dipendenti in relazione al numero di sim card attivate. I rivenditori autorizzati Tim le vendevano poi sottobanco a persone che avevano interesse a non comparire come intestatari di una scheda telefonica e in molti casi venivano in seguito usate per commettere reati (specialmente di natura informatica).

Il giro di sim card portava dunque vantaggio ai dipendenti Telecom in termini di incentivi, ai rivenditori TIM per via del prezzo maggiorato con cui vendevano le schede già intestate, e alla stessa Telecom perché il commercio aumentava la sua quota di mercato e generava ulteriore traffico. Dalle indagini, coordinate dai pm di Milano Massimiliano Carducci e Francesco Cajani, risulterebbe che la società nel 2008 avrebbe tratto un ingiusto profitto di circa 231 milioni di euro.

Telecom ha diffuso un comunicato in cui si definisce “parte lesa” e in cui annuncia che “si costituirà parte civile nei confronti di tutti gli imputati” sottolineando di aver presentato già nel 2008 “in qualità di parte offesa, due atti di denuncia-querela e sin dalla fase di avvio delle indagini di aver provveduto a sospendere i 14 dipendenti (nessuno dei quali dirigente) che risultavano all’epoca coinvolti e che risultano oggetto dell’attuale procedimento giudiziario”.

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Direttore Scientifico
Prof. Avv. Giusella Finocchiaro
Curatrice Editoriale
Dott. Giulia Giapponesi

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