Diritto & Internet

Responsabilità dei provider sui contenuti, nuove proposte normative

Dopo la bocciatura dell’emendamento definito dalla stampa come il “SOPA italiano”, l‘On. Fava (Lega Nord) presenta ora ulteriori proposte normative volte ad imporre agli hosting provider la cancellazione di contenuti web su richiesta di terze parti.

La precedente proposta emendativa (emendamento alla legge Comunitaria 2011), simile al SOPA americano, era stata fortemente cricata sul web dagli esperti di diritto della rete e dagli attivisti per i diritti digitali dai cittadini ed era infine stata cassata dalla Camera attraverso sei identici emendamenti soppressivi (presentati da Pdl, Idv, Fli, Api, Pd e Udc) passati con 365 voti a favore, 57 contrari e 14 astensioni.

Nonostante il netto rifiuto bipartisan, l’Onorevole Fava chiede nuovamente il parere del Parlamento presentando due nuove proposte normative: un emendamento alla Legge Comunitaria 2012 e un nuovo disegno di legge AC 5224 recante “Modifica degli articoli 16 e 17 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, in materia di responsabilità e di obblighi dei prestatori di servizi della società dell’informazione”.

Per quanto riguarda il nuovo emendamento proposto, si delinea un profilo di responsabilità per il gestore di servizi di hosting qualora esso sia al corrente di fatti o di circostanze “in base ai quali un operatore economico diligente avrebbe dovuto constatare l’illiceità dell’attività o dell’informazione, avvalendosi a tal fine di tutte le informazioni di cui disponga, comprese quelle che gli siano state trasmesse dal titolare del diritto violato”.

La nuova proposta prevede anche che in casi specifici l’autorità giudiziaria o amministrativa possa assoggettare gli hosting provider ad un obbligo di sorveglianza sui contenuti pubblicati dagli utenti dei loro servizi “in particolare in relazione a prodotti che possono essere pericolosi per la salute o il cui commercio costituisca reato, e fermo restando il divieto di imporre al prestatore di predisporre un sistema di filtraggio di tutte le comunicazioni elettroniche che transitano per i suoi servizi, in particolare mediante programmi “peer-to-peer”, che si applichi indistintamente a tutta la sua clientela, a titolo preventivo, a sue spese esclusive e senza limiti di tempo“.

Nell’attesa di conoscere il contenuto del disegno di legge, si registrano in rete le prime dure reazioni alla proposta di emendamento.

Giulia Giapponesi

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Prof. Avv. Giusella Finocchiaro
Curatrice Editoriale
Dott. Giulia Giapponesi

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