Diritto & Internet

Wikileaks, il sito che minaccia l'esercito degli U.S.A.

picture-6Il nome deriva da “wiki“, parola hawaiiana che oggi ha preso il significato di “sito a collaborazione aperta” (es. wikipedia), e “leak” che in inglese significa “fuga di notizie”. Wikileaks è un sito che pubblica materiale riservato, in genere documenti di carattere governativo o aziendale, fornito da fonti coperte da anonimato.

Gli stessi fondatori del sito e lo staff che ci lavora sono anonimi. Wikipedia riferisce che Wikileaks è curato da dissidenti del governo cinese, scienziati, attivisti, giornalisti. Il materiale presente sul sito comunque arriva da ogni parte del mondo ed è inviato da privati cittadini che vogliono portare alla luce comportamenti non etici di governi e aziende. Secondo Wikipedia nel 2007 Wikileaks ha pubblicato una cospicua documentazione, anche di grosso impatto per i media: “si va da materiale sull’equipaggiamento militare nella guerra in Afghanistan fino a rivelazioni sulla corruzione in Kenya. La gestione del campo di Guantanamo è uno dei casi più celebri venuti alla conoscenza del grande pubblico grazie a Wikileaks“.

Ed è proprio su Wikileaks che una fonte anonima ha pubblicato un recente report di 32 pagine stilato dal Centro di Counterintelligence dell’Esercito Americano, all’interno del Programma di Analisi del Department of Defense Intelligence, che punta il dito contro la stessa Wikileaks presentandola come una “minaccia per l’esercito degli Stati Uniti” che pubblica materiale potenzialmente utilizzabile per attaccare le truppe militari americane.

Il rapporto confidenziale, su cui non è ovviamente possibile fare una verifica, dichiara che  Wikileaks “potrebbe essere una risorsa per lo spionaggio e i servizi di sicurezza stranieri, le forze militari estere, i rivoltosi e i gruppi di terroristi nella raccolta di informazioni o nella progettazione di attacchi contro le forze militari U.S.A., sia dentro che fuori dagli Stati Uniti“.

Pubblicato dalla Sunshine Press, Wikileaks ha ricevuto un riconoscimento da Amnesty International ed è stato internazionalmente lodato per offrire uno spazio ai dissidenti politici nel quale denunciare corruzione e reclamare trasparenza. L’editore capo della Sunshine Press Julian Assange e il Dipartimento della Difesa Americano non hanno ancora commentato la pubblicazione del documento.


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