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USA: l'autoscatto del macaco non è coperto da diritto d'autore

downloadIl Copyright Office degli Stati Uniti ha recentemente chiarito i dubbi emersi nel dibattito sull’autoscatto della scimmia pubblicato su Wikimedia: negli USA le opere prodotte da animali non sono coperte da copyright.
Sulla disputa fra il fotografo inglese David Slater e Wikimedia Commons relativa ai diritti d’autore sul “selfie” della scimmia indonesiana, si è recentemente pronunciato il Copyright Office della libreria del Congresso.
Nella bozza della terza edizione del suo Compendium l’agenzia governativa ha sancito che solo le opere create dagli esseri umani possono essere soggette a copyright e sono quindi escluse le fotografie scattate da animali o da sistemi automatizzati.
Sarebbe dunque supportata dalla legge americana l’affermazione di Wikimedia secondo cui l’autoscatto dell scimmia sarebbe appartenente al pubblico dominio.
“Dal momento che la legge sul copyright si riferisce a “la concezione intellettuale originale dell’autore” il Copyright Office non può registrare richieste che implichino che un essere umano non ha creato l’opera” si legge nella bozza. Il testo cita poi specificatamente “una fotografia scattata da una scimmia” come esempio di un lavoro che non può essere coperto da diritto d’autore.
Nello stesso capitolo del compendium viene riportato anche l’orientamento normativo riguardante i casi di “intervento divino: “allo stesso modo, l’ufficio non può registrare un’opera che si presume essere creata da una divinità o un essere soprannaturale, mentre è possibile registrare lavori accompagnati dalla dichiarazione che l’opera è stata ispirata ad uno spirito divino”.

Giulia Giapponesi

1 commento

  • Curiosa ipotesi paradossale, in cui è stata data, con la decisione, una soggettività giuridica all’animale, al solo fine di escludere quella del fotografo “ideatore”, per poi togliere la soggettività stessa all’animale, in quanto non titolare del diritto d’autore.
    Cordialità.

Direttore Scientifico
Prof. Avv. Giusella Finocchiaro
Curatrice Editoriale
Dott. Giulia Giapponesi

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