Diritto & Internet

Tribunale di Varese: blogger condannata per i contenuti dei commenti degli utenti

Colpevole di diffamazione per i commenti pubblicati dagli utenti. Una nuova sentenza sancisce la responsabilità di una blogger sui contenuti dei commenti postati da terzi.

Il tribunale di Varese ha condannato per diffamazione la 22enne di Rovigo amministratrice di Writer’s dream, una delle maggiori community in Italia sui temi della letteratura e l’editoria, visitata quotidianamente da 3 mila persone.

Il sito, attivo dal 2008, ha tra i suoi obiettivi quello di fornire consigli utili agli autori emergenti per orientarsi nel mondo dell’editoria. Tra i vari temi trattati, il blog fornisce anche informazioni sull’editoria a pagamento (Eap), nella quale gli autori devono pagare per pubblicare le proprie opere. Contro questo fenomeno, il sito ha lanciato la campagna “NoEap” e ha pubblicato una lista degli editori che praticano questa attività.

Com’era prevedibile, tra le centinaia di commenti al lancio della campagna, sono state pubblicate alcune frasi lesive dell’onorabilità e della dignità delle case editrici citate. E così, una casa editrice ha presentato una querela contro l’amministratrice del blog, ottenendo ragione dal Tribunale di Varese.

Nella sentenza il giudice ha stabilito che “la disponibilità dell’amministrazione del sito rende l’imputata responsabile di tutti i contenuti di esso accessibili dalla rete, sia quelli inseriti da Lei stessa, sia quelli inseriti da utenti; è indifferente sotto questo profilo sia l’esistenza di una forma di filtro (poiché in tal caso i contenuti lesivo dell’altrui onorabilità devono ritenersi specificamente approvato dal dominus) sia l’inesistenza di filtri (poiché in tal caso i contenuti lesivi dell’altrui onorabilità devono ritenersi genericamente e incondizionatamente approvati dal dominus)”.

La decisione del Tribunale di Varese ha sollevato molte critiche tra i blogger e i commentatori del diritto della rete. In particolare, è stato sottolineato come, seguendo il ragionamento esposto dal giudice, i gestori dei social network dovrebbero essere considerati responsabili per le centinaia di migliaia di opinioni espresse ogni giorno dagli utenti in tutto il mondo.

La blogger ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.

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