Diritto & Internet

Facebook blocca il sito per il "suicidio digitale"

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La sua attività costituisce una palese violazione dei termini di servizio di Facebook. E’ questa la semplice motivazione con la quale il più grande social network del mondo ha spiegato il blocco imposto a The Web 2.0 Suicide Machine, un servizio web olandese che consentiva agli utenti di cancellare i propri profili dalle diverse piattaforme 2.0.
Il servizio, che attualmente funziona con MySpace, Linkedin, Twitter e lo stesso Facebook dà la possibilità di svolgere in pochi minuti quelle operazioni di “spegnimento” dell’account personale che diversamente richiedono lunghe e farraginose procedure, cancellando con un colpo di spugna tutti i “profili succhia- energia” e “eliminando tutti i falsi amici virtuali” come si spiega sulla home page dello stesso Suicide Machine.
Secondo Facebook, però, il sito viola le condizioni sulla privacy- e più in generale i termini di servizio- per il fatto di accedere ai dati degli utenti, scaricarli, ed operare su di essi al fine della cancellazione. Da qui il blocco di Suicide Machine- che è stato iscritto anche alla lista dei siti pericolosi per la sicurezza dei navigatori- e la minaccia di adire alle vie legali contro i provider del servizio.
Fino ad oggi, racconta ANSA riportando le statistiche del sito, la macchina per il suicidio virtuale era stata impiegata da 892 navigatori, tra cui 500 utenti Facebook.

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Direttore Scientifico
Prof. Avv. Giusella Finocchiaro
Curatrice Editoriale
Dott. Giulia Giapponesi

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